In giro per la Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna BCBF 2014
Anche quest’anno il mondo dell’illustrazione si è ritrovato dentro i padiglioni della Fiera di Bologna per la Children’s Bookfair: uno dei massimi appuntamenti mondiali per quanto riguarda la letteratura per l’infanzia (e soprattutto la compra-vendita dei diritti).
Come quasi ogni illustratore italiano, anch’io da quando mi definisco tale ho iniziato a frequentare la Fiera: prima da semplice osservatore poi sempre più coinvolto. In quattro giorni si ha uno spaccato pressoché perfetto del mondo dell’illustrazione (editoriale) e, soprattutto, si è travolti da una quantità incredibile di libri fatti davvero ad arte. Dove l’illustrazione ha un ruolo definitivo e meravigliosamente attraente.
La Fiera è un’esperienza intensa: per gli incontri che si fanno (ad esempio, ho scambiato un disegno – ahimé per lui – con il grandissimo Javier Zabala), per l’importanza professionale dei contatti che si prendono, per la possibilità di aggiornarsi e di attingere ad un patrimonio enorme di immagini di altissimo livello. Una specie di immersione in quanto di più bello, alto o sperimentale possa offrire l’illustrazione internazionale che non lascia mai indifferenti. Anzi alle volte manca proprio il fiato per risalire e tornare alle proprie quotidiane occupazioni…
È bello vedere quanti racconti si intreccino all’interno della Fiera, quante vite, quante aspirazioni, quante delusioni: i soffitti dei padiglioni sono pieni di questa nuvola di emozioni, sensazioni, paure che i suoi visitatori lasciano evaporare dai loro corpi ogni ora più stanchi. Ed è bellissimo spulciare i giorni seguenti tra i racconti di chi è venuto (gli illustratori, i librai, i curiosi), di chi era agli stand a lavorare (gli editori) e di chi la osserva da lontano, senza mai capirla appieno (i grandi mass-media).
Dopo quasi una settimana ho deciso di dedicare due articoli alla Fiera: questo di cronaca (e con i link alle molte altre cronache trovate in rete) e uno che pubblicherò domani di analisi e critica del mondo dell’illustrazione per ragazzi.
Una cronaca personale
Passerò in Fiera due giorni. Sono molto rilassato. Ho pochi appuntamenti con gli editori, devo incontrare alcuni amici e colleghi, e per il resto del tempo ho deciso di esplorare meglio il mondo dell’editoria per ragazzi: gli editori, gli illustratori, i libri. Perché voglio capire bene come muovermi nei prossimi anni.
Appena arrivato mi getto nella Mostra Illustratori. Quest’anno la trovo particolarmente interessante: sembra che la giuria sia riuscita a scattare una fotografia piuttosto realistica dell’illustrazione mondiale. Si trovano stili classici affiancati da digitali molto evoluti, figurazioni semplici accanto ad altre molto stilizzate, esperimenti grafici e tavole esteticamente molto raffinate. Un caleidoscopio che rende pieno merito alla vitalità di questo settore e alla sua capacità di potenziare la nostra immaginazione (un’occhiata a questo vecchio articolo).
Tra gli illustratori selezionati, ho apprezzato in particolare:
http://brunozoccaillustrator.tumblr.com/
e poi Philip Giordano (anche se per chi come me lo segue, è evidente che i disegni sono di un anno fa: la sua evoluzione stilistica è già ad un altro livello di consapevolezza!), la coreana Soyung Lee con i suoi personaggi bizzarri e infine le spiagge affollate della cilena Sol Undurraga, se non fosse che nel suo portfolio si contano un po’ troppi debiti di riconoscenza al nostro Shout.
Finito il giro alla Mostra, è d’obbligo visitare le meravigliose opere di un illustratore quasi dimenticato, Ugo Fontana. Riporto l’intervista alla curatrice del libro e della mostra, inserita nella nuova sezione “Lost treasure”.
Ugo Fontana – intervista a Giorgia Grilli
Gli stand degli editori
La prima tappa che faccio è dagli editori coreani, ma mi affascinano tutti quelli del Sud-Est asiatico: mi colpisce la sperimentazione, l’eleganza grafica e un modo di raffigurare il reale spesso completamente diverso da quello occidentale. Mi perdo tra cataloghi e brochure coloratissimi.
Lo stand coreano più interessante è quello dei libri Gome: alcuni sono già stati pubblicati, altri in cerca di autore. Fantastici. E i ragazzi, nonché l’artista a capo di tutto, gentilissimi.
Poi è d’obbligo visitare gli stand francesi e spagnoli (per me Edelvives su tutti) e pian piano attraversare la Scandinavia, il Canada, la Mitteleuropa prima di tornare nel casino nostrano, non senza aver visto:
file di illustratori giovani con le cartelline (e le speranze) sottobraccio; gruppi di illustratori meno giovani che sbuffano o si danno pacche sulle spalle (a seconda del risultato del colloquio appena avuto con l’editore); Peppa Pig alta due metri che mi saluta; qualche collega da abbracciare (su tutte l’originalissima e fuori-da-ogni-moda Daniela Iride Murgia); la leggendaria Ana Juan con la schiena drittissima che disegna dediche allo stand – sempre pieno di gente – di Logos Edizioni; Gianni De Conno (di cui ho praticamente terminato la monografia per Alkemia Books) che presenta il suo nuovo libro “Attacchino” con lo scrittore Bruno Tognolini; uno scrittore famoso tedesco di cui non ricordo il nome; hostess bellissime sorridermi (non più di due… sorridermi intendo); festa, abbracci e vino agli stand triestini; la presentazione da Topipittori del delizioso “Sonno Gigante Sonno Piccino” della brava (e timida?) Giulia Sagramola su testi della grande Giusi Quarenghi; un tramezzino 5×5 cm costare 5 euro alla bouvette della stampa (ecco perché è poco frequentata…); un piccione volare tra i tavolini del Digital Café nemmeno fossimo in San Marco; illustratori giapponesi farmi inchini, un illustratore indiano mostrare il suo portfolio ad un editore cinese, lo stand iraniano pieno di copertine bellissime, il sole e la pioggia, troppi trolley, ma nessun cosplayer se diovuole.
Per la prima volta, me ne sono andato da Bologna senza aver degnato di un solo sguardo il muro (del pianto) degli illustratori. Tutto il resto era stato abbastanza.
I racconti degli altri
Tornato a casa, smaltita la stanchezza, riordinate le idee e gli spunti (nonché biglietti, cartoline e cataloghi), mi sono divertito a leggere e raccogliere i racconti degli altri sulla Fiera: ognuno col suo sguardo, ognuno attirato da cose diverse. Ognuno affannato dietro alle proprie aspettative (anche io, nonostante l’apparente rilassatezza).
Eccoli, in ordine sparso:
Il racconto di una giurata: su Le Figure dei Libri di Anna Castagnoli almeno 4-5 post da spulciare;
Il racconto di un editore: a puntate i Topipittori alla fiera;
Racconti di illustratrici piene di speranze e già affermate: Vita da illustratore, Roba Da Disegnatori, Illustrilla, Matite per Raccontare, Pochi Istanti nella Lavatrice, SunshineLollipops&Rainbows oppure straniere come Ariane Hofman;
Racconti di illustratori come Miguel Tanco o Studio Armadillo o di lettori accaniti di Ana Juan, racconti macabri come quelli di Stefano Bessoni;
Racconti dall’Associazione Illustratori, da esperti di bambini come Hamelin, Hey Kiddo, GiGi;
Racconti di libraie I dolori della giovane libraia e di librai Il viaggiatore incantato, perfino Librerie Invisibili;
Report da magazine online: Paper Blog, Graphe.it, Finzioni;
Report da grandi magazine: L’espresso 1 (con una bella gallery di immagini) L’espresso 2, L’espresso 3;
report da blog che non conoscevo: Vivere Semplice, Milkbook;
e una divertente carrellata di interviste davanti al muro degli illustratori!
Aggiunta del 02 aprile:
il resoconto di Giuseppe Fantasia per l’Huffington Post
Ognuno con la sua Fiera negli occhi.
PS: a dopodomani con un articolo più approfondito sul mondo dell’illustrazione per l’infanzia, intitolato “L’imbuto…”
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